Metteresti un orsacchiotto nel tuo logo?
DVT-PRO, studio di grafica a Varese, analizza l’importanza del simbolo in un logo.
In base alla mia esperienza come DVT-PRO, studio di grafica a Varese, ho capito che un simbolo visivo è meglio di mille parole perché parla una lingua universale.
Facendo una semplice ricerca in Internet, mi sono resa conto che al mondo esistono migliaia di caratteri e segni. Ecco perché solo un simbolo è in grado di esprimere e tradurre concetti complessi in modo semplice e immediato.
Credo che grazie alla presenza di un simbolo e al suo coinvolgimento emotivo che ne determina il successo, infatti, un’azienda acquisisce una maggiore capacità comunicativa.
Ma per essere efficace, come deve essere un simbolo? Sicuramente deve essere molto più che un semplice segno grafico. Deve avere un’identità propria ed essere in grado di creare, in chi lo guarda, un’associazione mentale con qualcosa di reale e di conosciuto, in modo da poter essere memorizzato all’istante.
Ad esempio: se una ditta di scarpe utilizzasse come simbolo una lepre, sin da subito, il pubblico si ricorderà di quel prodotto come “la scarpa della lepre”.
Il simbolo è quindi sempre necessario per determinare il successo di un logo?
Penso che fino a qualche anno fa, la regola da seguire per la costruzione dei loghi diceva di unire una scritta a un simbolo grafico.
Oggi, questa regola non è sempre valida e corretta. La scelta di inserire o meno il simbolo, dipende dal tipo e dal profilo di ciò che l’azienda e il suo prodotto vuole comunicare.
Proviamo a capire insieme quando e dove il simbolo è necessario e dove, invece, no.
Quando serve il simbolo in un logo?
Se il logo della tua azienda ha un nome lungo, il simbolo serve a sintetizzarlo.
Se la tua azienda commercializza molti prodotti, anche di diversa natura, il simbolo serve ad identificare la marca anche su prodotti diversi tra loro. Un esempio è il logo della Procter & Gamble Italia.
Quando il tuo prodotto, tramite il logo, suscita emozioni e ne stimola il consumo. Ad esempio le aziende di fast food.
Quando la tua azienda ha una forte esposizione mediatica il simbolo del logo aiuta a memorizzare e riconoscere l’azienda e il tuo prodotto. Possiamo prendere come esempio i social network: i loro simboli funzionano come dei segnalini che aiutano il riconoscimento immediato su molte piattaforme differenti.
Quando invece non serve il simbolo in un logo?
Quando il nome della tua azienda è molto breve, da solo è in grado di sostituire la funzione del simbolo in quanto subito riconoscibile.
Il nome è sufficiente per essere ricordato, quando la tua azienda o organizzazione ha una funzione unica e non esistono concorrenti. Un esempio è l’organizzazione ONU o NATO.
Quando la tua azienda si basa solo sulla serietà e sulla “storia” del suo nome tramandato da generazione in generazione. Ad esempio studi di avvocati o notai.
Quando la tua aziendale ha una bassa esposizione mediatica, è difficile ricordare e riconoscere il simbolo del logo. È preferibile, quindi concentrare l’attenzione solo sul nome.
Durante la progettazione di un logo, la scelta dell’uso o meno del simbolo deve essere quindi basata su un’attenta analisi di elementi e condizioni che non possono essere tralasciate per ottenere un logo ben strutturato ed ottimizzare la comunicazione del proprio business.
Ma come deve essere costruito un simbolo?
Lo scopriremo nei prossimi articoli.
A presto.
Grazia